Immaginate un formato tipo “mezzanelli lunghi” di grano integrale al posto della solita cannuccia, in quota con altra plastica, artefice dell’inquinamento dell’ambiente.

La plastica disperde e accumula, nella lenta degradazione, particelle che causano problemi all’habitat di fauna e flora selvatica, oltre che a quello umano, con ripercussioni sulla qualità dell’aria, del suolo, fiumi, laghi e oceani.

Beviamo in tutta tranquillità uno Spritz a Verona come a Porto Cervo, ma chiediamo un “bucatone” nel Mojito tra ghiaccio e rum!

…e poi, andiamo fieri di incominciare a salvaguardare e guarire il nostro pianeta.

(Mi raccomando niente bevande bollenti, altrimenti dovremmo stare attenti alla cottura al dente!)

M.L.

sarà possibile visitare i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell’Ara Pacis, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna, i Musei di Villa Torlonia, il Museo Civico di Zoologia, il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, il Museo Napoleonico, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, il Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, il Museo di Casal de’ Pazzi, il Museo delle Mura e la Villa di Massenzio?

Torna l’appuntamento con l’arte e la cultura, nel Sistema Musei di Roma Capitale!

Finalmente uno spiraglio di vita dopo tanto penare.  Non perdete l’occasione!

Informazioni e aggiornamenti su museiincomuneroma.it e su culture.roma.it oltre che sui canali social di Roma Culture, del Sistema Musei e della Sovrintendenza Capitolina.

Le ostriche più stupefacenti che io abbia mai assaggiato, sono quelle che ho degustato in Sardegna a Tortolì, in Ogliastra, bianca perlata, salina al punto giusto.

La apro, perché amo farlo con le mie mani infatti ne porto i segni orgogliosa per il ricordo di serate memorabili e subito sale al naso l’odore del mare, del pesce mediterraneo ed azzurro, del territorio Sardo che sa di mirto e di maestrale.

Carnosa, succosa di mare pulito, evolve   al palato lasciando alla fine un non so che di mandorla di Noto.

In viaggio anni fa in Bretagna ho visitato, curiosa, le ostricolture più rinomate delle regioni sull’Oceano Atlantico, imbattibile per la produzione di questo mollusco divino: ne ho mangiate di tutti i calibri, da 5 ad 1 e qualche 00 da 150 grammi ciascuna eppure, la nostra ostrica Sarda, concorre con le migliori Belong, Fin de Claire, Quìberon.

Provare per credere.

Mimi.