Iki di Massimiliano Neri

Iki di Massimiliano Neri

Andiamo da Max da circa 20 anni ossia da quando a Napoli il termine sushi si conosceva solo se eri stato in viaggio a Miami o a Singapore o avevi la fortuna di avere un figlio alla Bocconi, per andare a cena da Poporoya.

Eravamo pazzi di huramaki e tempura quando le bacchette nemmeno sapevi tenerle in mano se non ti eri studiato a memoria la scena dell’ “Ultimo Samuray”, con un Tom Cruise magistrale.

Massimiliano è un uno di quei ragazzi che vorresti come sposo di uno dei tuoi figli. E’ gentile, paziente, elegante, un ragazzo di altri tempi calato nel nostro, per sbaglio. Ma questa è un’altra storia.

La forchetta qui vuole testimoniare che mai siamo stati delusi da una serata al Kukai. Pesce di prima qualità, personale attento e gentile, come ad aver la dimistichezza con una clientela internazionale, anche se la location si trova nel cuore dei quartieri spagnoli un dopo teatro sempre accogliente che sia l’Augusteo a due passi o il San Carlo.

Il kuka non poteva essere da meno all’apertura del piccolissimo locale a Capri, che faceva il primo delivery dell’isola, curato dalla mamma di Max, silvana Russo, che conoscendo capisci da dove viene la gentilezza di Max. Solare, grandama delle cerimonie della cucina giapponese a Capri che non disdegna il mare in copricostume da casa alla spiaggia, con il nipotino( ora gia adolescente) al seguito, felice.

Ma la grandezza ha bisogno di spazio e bellezza ed allora Max s’inventa l’iki nel palazzo Cerio.

Che ve lo dico a fare? Una meraviglia. Una location con l’intenzione di restare aperta tutto l’anno.

Poi il Covid, ha dettato legge, ma siamo sicuri che Max, non demorderà e riprenderà alla grande.

Tra le tele di……. e la musica fantastica, sulla terrazza panoramica sul Golfo di Napoli, d’estate vivi emozioni indimenticabili.

Ottimo il bar con un Barman creatore di cocktail indimenticabili, nell’attesa del tavolo.

Non si va in questo locale-sushi se si ha fretta, se come è d’uso a Capri, ti tolgono la sedia da sotto il sedere perchè c’è un altra prenotazione!…qui tutto è calmo e se il terrazzo viene investito da una tempesta di pioggiaimprevista, con calma, aprono le tende, ma la musica resta e ti invita, come in un film di Ozpetek, a ballare alla vita.