Casa Vissani – Baschi

Casa Vissani – Baschi

Quando anche l’occhio vuole la sua parte!

 

Mangiare bene nei nostri Giri di forchetta, è più facile che non essere ammirati dall’eleganza a tutto tondo.

In un solo luogo, finora, le due cose ci hanno riempito il cuore con un’armonia piena di bellezza ed è  “Casa Vissani”.

Conosciamo Gianfranco personalmente per essere stati sul punto di realizzare un sogno da sempre nel nostro cassetto: aprire un ristorante e lui ci aveva offerto un’opportunità della quale, per coincidenze assurde, non abbiamo approfittato. Era l’Altro Vissani a Capri.

Il locale era piccolissimo, ma anche lì, oggetti di lusso e non solo, perché le sue scelte, che sono soprattutto eleganti, raffinate e di gran gusto, allietavano la vista, prima di essere gratificati dalla sua cucina.

… ed allora si va a Baschi a pochi chilometri da Orvieto.

Ad accoglierci è Luca, gentilissimo, il figlio di Gianfranco, che già ai tempi di Capri collabora con il Big-man.

La sala é molto accogliente con tavole elegantemente apparecchiate, distanziate tra loro, accanto a comode poltroncine di velluto rosso

Al di là della zona ristorante, si intravede una sala-salotto dove imperano divani e poltrone Chesterfield, candele, lampade dalla luce soffusa, tra tavoli bassi con su oggetti preziosi e dove, ci dicono, alla fine della cena, ci serviranno il caffè, rigorosamente in tazzine Hermès.

La visuale dell’insieme, ci dà la perfetta idea di quello che il Patron intende per accoglienza senza lacca: il calore dettato dal grande camino ben gestito, le bottiglie di Whisky, Rum e Cognac dalle grandi etichette, non ostentate, ma riposte con cura in mobili sobri, vassoi di tripudi di cioccolato e tanto relax-dopo cena, magari “annusando” il fumo emanato da qualche sigaro raro, ma conservando con cura   la memoria ancora viva dell’esperienza fatta a tavola qualche ora prima.

Non c’è fretta in questo locale, ma tutto gira all’unisono, per offrirci l’idea di quello che ci regalerà questa serata.

Lo staff è di prim’ordine e il direttore “casualmente” di origini campane, per cui…torniamo di gran fretta a tavola.

Piccoli oggetti raffinati per una mise en place da urlo, ceramiche di Hermès, centrotavola di Lalique, senza ostentazione, senza inutili orpelli, ma per gli appassionati, una vera gioia degli occhi.

 

Ma veniamo al sodo!!

 

Pani spettacolari e burro “Vissani” danno inizio al concerto insieme all’entrée di benvenuto, con bollicine offerte. Favolose!

Si aprono le danze.

Scegliamo gli antipasti

 

  • Crudo di sarago con grattachecca alla camomilla in salmì.
  • Zuppa fredda di fave con cubi di cicoria ai ricci di mare, olio evo;

 

a seguire condividiamo il primo patto (cosa di cui sono ancora pentita)

 

  • Acqua e farina (pasta lunga), datterini arancioni, peperoncino erotico e calamaretti spillo.

Infine i secondi

  • Ventaglio di piccione (prima volta in vita mia), mirepoix di rapa rossa all’aceto di Josko salsa di burrata

 

  • Gamberoni rossi, melanzane al profumo di cannella e mandorle tostate.

 

La carta è essenziale, pochi piatti ma tutti ben calibrati, innovativi e rispettosi della scelta che fa lo Chef di rimanere fedele ai prodotti del territorio, apportando innovazione e creatività.

La scelta, lascia sempre qualche rimpianto, perché nel corso della cena avresti voluto assaggiarle tutte queste pietanze, ma questo è un motivo validissimo per tornare d’estate, perché il giardino di Casa Vissani, è un’altra forchetta all’occhiello di Vissani.

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